Intelligenza Artificiale
Manifesti di associazioni e proposte di legge
Care socie, cari soci,
vi informiamo che WGI ha aderito al manifesto EGAIR per la regolamentazione della I.A. Ecco le prime righe del manifesto.
“Siamo un gruppo di cittadini, artisti, creativi, associazioni e aziende da tutta Europa, nato per portare all’attenzione delpubblico come i nostri dati e le nostre proprietà intellettuali stiano venendo sfruttati senza il nostro consenso e su una scala mai vista prima. Questa situazione senza precedenti ci ha portati a unire le nostre forze per raggiungere le istituzionieuropee. Se anche tu credi che i tuoi dati personali e il frutto del tuo lavoro creative non debbano essere impunemente sfruttati per profitto da una manciata di società e multinazionali, unisciti a noi in questa battaglia.”
Ecco i 5 punti del manifesto:
1) Tutti i dati relativi a persone o opere, in ogni forma essi siano, siano essi già digitalizzati come le di testo, audio, video o di immagine o catturati dalla realtà attraverso videocamere, microfoni o qualsiasi mezzo di registrazione, non devono poter essere utilizzati per il training di modelli di AI senza l’esplicito consenso informato dei loro legittimi proprietari. Chiediamo un’estensione alle AI dei principi che proteggono i dati personali già introdotti dal GDPR e l’introduzione di una nuova forma di protezione specifica per questo tipo di sfruttamento: il “training right”. Questa forma di protezione prevede tre scenari alternativi: l’impossibilità di utilizzare i dati in mancanza del consenso esplicito del proprietario, l’utilizzo dei dati senza restrizioni a seguito di una autorizzazione del legittimo proprietario o una licenza di sfruttamento a fronte di un accordo commerciale fra le parti che preveda termini e condizioni contrattuali dettagliate.
2) L’utilizzo di nomi di persone, nomi d’arte o opere che non siano coperti da una licenza di sfruttamento o che non siano stati ceduti per il training di AI deve essere proibito dai software che consentono di inserire un “prompt” testuale o vocale per richiedere la generazione di un’immagine, video, testo o suono.
3) L’utilizzo di video, immagini, suoni e testi che non siano coperti da una licenza di sfruttamento o che non siano stati ceduti per il training di AI deve essere proibito dai software che consentono di inserire media per richiedere la generazione di un’immagine, video, testo o suono come ad esempio accade per software che consentono imaging.
4) Deve essere istituito un sistema di indicizzazione e certificazione standardizzato, “human e machine readable” delle attività delle AI e dei dataset di immagini, testi o suoni interamente o parzialmente prodotte con AI. Diciture come “interamente generato con AI”, “realizzato utilizzando materiale generato con AI” dovrebbero diventare lo standard considerata anche la facilità con cui queste tecnologie possono essere usate per generare deepfake.
5) Non appare sufficiente il discrimine tra materiale “copyrighted” e “di pubblico dominio”. Nei dataset possono infatti trovarsi anche dati personali sensibili, quindi protetti dalle leggi sulla privacy, ma non da copyright. Al tempo stesso, esistono casi di materiale pubblicato in un momento in cui non si poteva prevederne l’utilizzo nel contesto di dataset per il training dei modelli di Intelligenza Artificiale. Ogni singolo dato che viene inserito nei modelli di training deve essere curato e autorizzato dai legittimi proprietari e quindi inserito in maniera volontaria e informata dai singoli autori. Le aziende di AI devono produrre internamente materiali originali per il training.
Inoltre, WGI sostiene anche le proposte elaborate da SACD (Société des Auteurs et Compositeurs Dramatiques) in difesa dei diritti degli autori.
Ecco i 5 punti.
1. Obbligo generale di trasparenza nell’uso delle opere da parte dell’intelligenza artificiale.
I servizi che si basano sull’IA non possono essere addestrati, come è avvenuto finora, utilizzando opere cinematografiche e audiovisive senza che gli autori ne siano informati e abbiano espresso il loro consenso allo specifico utilizzo.
2. Identificazione delle opere assistite o create dall’intelligenza artificiale.
È necessario che le piattaforme di IA creino a propria cura e spese gli strumenti utili per l’immediata identificazione dei brani e/o delle intere opere realizzate dall’intelligenza artificiale.
3. Riconoscimento di un metodo rapido ed efficace per comunicare il rifiuto di adesione degli autori, il cosiddetto Opt-Out. Tutti i motori di intelligenza artificiale devono offrire ai titolari dei diritti d’autore l’effettiva possibilità di vietare l’accesso alle loro opere attraverso procedure semplici e immediate.
4. Garantire il rispetto dei diritti morali ed economici degli autori.
Con l’obiettivo di tutelare i diritti degli autori, va prevista una nuova versione di contratto tipo di cessione tra autori e produttori per lo sfruttamento sui broadcaster e piattaforme. In particolare, va predisposta una clausola che consentirà all’autore di opporsi allo sfruttamento della sua opera da parte dell’intelligenza artificiale.
5. Necessità di regolamentare l’uso delle opere da parte delle IA.
L’Unione Europea ha messo a punto un modello di tutela dei dati personali con un sistema di vigilanza e di controllo del loro uso che prevede sanzioni nei confronti dei fornitori fraudolenti. Lo stesso approccio dovrebbe essere applicato alle imprese che forniscono servizi di intelligenza artificiale.
Infine, WGI sta seguendo il fronte legislativo. Vi informiamo che sosteniamo il tentativo di far partire un’interrogazione parlamentare dedicata a chiarire la posizione del governo circa alcuni eventi dedicati alle AI e in particolare alle AI Generative (eventi che hanno partnership con il parlamento europeo e che vedono la partecipazione di esponenti del Ministero del Lavoro e della Rai, fra gli altri).
A tal proposito è stata presentata un’interrogazione che potete trovare QUI
Vi terremo aggiornati,
Grazie,
Il board WGI