Legge di riforma del cinema e dell’audiovisivo
Comunicato
La legge cinema ha sessant’anni.
A luglio 2015 è stato presentato il Ddl a prima firma della sen. Di Giorgi.
In merito a questa proposta di legge la Commissione Cultura del Senato ha promosso audizioni con gli operatori del settore audiovisivo, alle quali Writers Guild Italia ha preso parte apportando idee e proposte, maturate anche attraverso un lavoro di raccolta di interviste agli scrittori di cinema e tv. Questo progetto ha alimentato le nostre aspettative di una riforma seria e qualificata del settore.
Il giorno 27 gennaio il ministro Franceschini ha poi presentato, in un incontro con il Presidente del Consiglio e alcuni illustri autori di cinema, un altro disegno di legge, sostanzialmente diverso dal precedente, che sta comunque completando il suo iter parlamentare di consultazioni.
Tale proposta ha rimesso tutto in gioco.
Al di là degli evidenti meriti di garantire finanziamenti più cospicui per l’intero settore, e di rendere più concreta la prospettiva di una legge a breve termine, il Ddl governativo affossa l’intento, evidente nel precedente, di rendere il cinema e l’audiovisivo più autonomi tramite un proprio organismo decisionale (il Centro nazionale per il Cinema e l’Audiovisivo) e una forma di finanziamento staccata dalla fiscalità generale (il “prelievo di scopo”). Destina inoltre la stragrande maggioranza delle risorse a chi detiene già le posizioni dominanti nel sistema, tra cui le maggiori società di produzione, senza toccare i grandi profitti dei soggetti da poco entrati pesantemente nel mercato, come le società telefoniche e quelle del web.
Cosa sta dunque accadendo? Sembra che in un prossimo futuro i due Ddl confluiranno in un’unica proposta, non sappiamo privilegiando quale delle due formulazioni.
Certo è che Writers Guild Italia difenderà in tutte le sedi opportune la centralità della scrittura nel processo creativo, e lavorerà con tutte le sue forze perché nella legge di riforma del settore cinema ed audiovisivo siano garantite misure per la promozione della fase di ideazione e sceneggiatura. Questa è la nostra unica missione, quale che sia la strada che la politica voglia percorrere per approvare la normativa.
Il Ddl Di Giorgi prevedeva un centro direttivo dedicato a “selezione e sviluppo dei progetti, ricerca e documentazione, ideazione, scrittura e ri-scrittura”. Nulla del genere è previsto nella bozza, ancora provvisoria, del Ddl Franceschini. Ma noi non abbiamo pregiudiziali di merito e siamo pronti a dialogare con chiunque riconoscerà giusti e farà propri i nostri stessi intenti.
La legge che verrà deve necessariamente contenere precise misure atte a concedere rappresentatività, autonomia e risorse per lo sviluppo e l’innovazione alla scrittura audiovisiva. Auspichiamo un’industria culturale che torni a coltivare il talento dei suoi sceneggiatori; di chi immagina e scrive le storie che ci fanno sognare, in tv, su un device o nella magica oscurità di una sala cinematografica.
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