Lettera del presidente della WGI
ad Alberto Barbera
direttore della 72. Mostra Internazionale del Cinema
di Venezia
Caro Direttore,
ormai è diventata una simpatica abitudine scambiarci i punti di vista, camminare insieme, esplorare nuovi percorsi cinematografici. Con ruoli diversi. Anche in questa 72. edizione la WGI si prende l’impegno di coprire lo spazio di informazioni sulle sceneggiature. Compito che nessuno, a parte noi, sente l’urgenza di assolvere.
Quest’anno siamo riusciti a ottenere molte interviste anche con autori stranieri: americani, polacchi, greci, neozelandesi…in sintonia con il Festival che lei ha voluto, cioè una rassegna capace di indagare nelle cinematografie emergenti di molti Paesi.
Abbiamo riscontrato dal nostro punto di vista e cioè a riguardo del soggetto e della sceneggiatura, un intenso scambio di energie tra Italia e gli altri Paesi: scrittori italiani firmano copioni girati da stranieri e autori stranieri firmano copioni diretti da italiani.
La scrittura è il luogo della concezione del film e quindi questo scambio indica un cammino che si apre, una rottura dei confini nazionali a favore di una cinematografia che grazie all’apporto di culture diverse produce linguaggi nuovi per una condivisione allargata.
Proprio partendo dalla sceneggiatura siamo riusciti a raccogliere la genesi del film Everest che lei ha scelto per aprire la Mostra. Ce l’ha raccontata il grande sceneggiatore Mark Medoff che per primo ha ideato il film, più di 15 anni fa, e ne ha scritto una ventina di versioni. Una ventina, sì, non è un errore di battitura! E dopo di lui si sono misurati sulla stessa storia altri 5 sceneggiatori. Se si passano tanti anni a scrivere una sceneggiatura vuol dire che la complessità di un progetto si rivela proprio attraverso la scrittura e che è la scrittura a trovare le soluzioni, a consentire al progetto di prendere vita.
Eppure è prassi comune attribuire alla regia una densità autoriale esclusiva. In realtà la regia è l’ultima fase di un viaggio, è condizionata a un tempo limitato, porta a compimento il progetto, ma non ha più la possibilità di farlo evolvere, e certamente non potrebbe raggiungere gli altissimi livelli espressivi, emotivi, culturali propri del cinema che tutti amiamo, se non avesse alle spalle lo straordinario lavoro dello sceneggiatore. Un lavoro che può durare più di 15 anni, con accelerazioni e arresti come appunto ci racconta Medoff.
Dispiace, quindi, particolarmente notare che anche quest’anno sul sito della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia non appaiano nelle schede dei film i nomi degli sceneggiatori.
Noi continuiamo a proporli. Le nostre interviste agli sceneggiatori e sulla sceneggiatura ricevono molti consensi, raccontano quello che nessuno racconta, e cioè l’affascinante processo della nascita del film, attraverso la scrittura: persone in movimento, incontri, viaggi, scambi di idee, battaglie vinte o perse, momenti di eccitazione o scoramento. Insomma, un film prima del film!
A questi scrittori abbiamo sottoposto le stesse questioni che lei ha posto sul tavolo della Mostra già dalla conferenza stampa di luglio: la crisi dei linguaggi, i riferimenti identitari, l’importanza del budget ai fini della qualità. Abbiamo ricevuto risposte varie e originali.
Grazie dunque a lei e alla Mostra per averci offerto questa occasione di incontro con sceneggiatori di tutto il mondo, e grazie agli scrittori intervistati, sceneggiatori, registi, romanzieri e documentaristi che siano. E grazie agli scrittori della WGI che si sono trasformati in giornalisti e uffici stampa per rincorrere i colleghi: è per merito loro che possiamo dar voce a chi altrimenti rischia di restare nell’ombra anche quando si accendono le luci in sala.
A partire da oggi troverà su www.writersguilditalia.it appariranno giorno per giorno, secondo il calendario delle proiezioni le nostre conversazioni con Mark Medoff, Alberto Marini, Valentina Strada e Federico Gnesini, Ezio Abate, Carlo Salsa, Lorenzo Berghella, Bendotti, Macchia, Massara, Benedetta Grasso, Adam G. Simon, Francesca Serafini e Giordano Meacci, Ascanio Celestini, Yorgas Zois, Piotr Chrzan, Isabella Sandri e Lina Satri, Jake Mahaffy, Antonio Capuano.
Buona lettura, dunque, e auguri di grande successo alla Mostra!
Carlo Mazzotta
Presidente della Writers Guild Italia