Scrittori a VeneziaWriters

La Writers Guild Italia è nata con il preciso intento di valorizzare e di far rispettare, sotto ogni aspetto, il lavoro professionale degli sceneggiatori e quindi anche la loro immagine pubblica. La sezione SCRITTO DA, sotto l’egida di WRITTEN BY, la prestigiosa rivista della WGAw, raccoglie e diffonde la voce degli sceneggiatori italiani, per tentare di supplire alla grande disattenzione con cui gli scrittori e le sceneggiature vengono penalizzati dalle comunicazioni dei festival e degli organi di informazione.

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  SCRITTORI A VENEZIA

   Writers Guild Italia (WGI) incontra gli sceneggiatori italiani presenti con le loro opere alla
   71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (27 agosto-6 settembre)

 

Alexandro Dinelaris, Armando Bo e Nicolas Giacobone hanno scritto con il regista Alejandro González Iñárritu BIRDMAN. Il film è stato presentato in concorso nella sezione principale Venezia ’71 ed ha aperto la Mostra il 27 agosto, prima in Sala Grande e subito dopo al PalaBiennale.  Li abbiamo raggiunti, poco prima della proiezione.

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BIRDMAN or The Unexpected Virtue of Ignorance

scritto da… Alexandro Dinelaris, Armando Bo e Nicolas Giacobone

Birdman uscirà negli USA ad ottobre e in Italia, a gennaio 2015.

Guarda il VIDEO dell’intervista.

Leggi il TESTO dell’intervista.

1. Qual è il pitch di Birdman. Avete mai dovuto fare il pitch del vostro film?

NG Per fortuna, non abbiamo dovuto farlo

AD Alejandro ci ha proposto l’idea, aveva già un contratto e quindi non abbiamo dovuto vendere l’idea a nessuno. Abbiamo semplicemente cominciato a svilupparla insieme. Fortunatamente, abbiamo evitato la fase del pitch.

2. C’è un’idea, un tema di fondo nel film che sentivate il bisogno di esplorare?

NG Non c’è un solo argomento, non c’è un solo tema. Ma, fondamentalmente, il film è sulla lotta di un uomo contro il suo ego. Anche se il personaggio è un attore che sta cercando di presentarsi nuovamente davanti al pubblico. Abbiamo cercato di rappresentare un conflitto che tutti gli uomini affrontano.

3. Birdman è un film pensato o indirizzato a un pubblico specifico?

AB Il film ha un umorismo un po’ nero, ma dovrebbe essere per tutti.

AD Il pubblico è ampio, ci sono molti temi, quindi ci auguriamo che possa raggiungere un pubblico vario, non un gruppo specifico. Adulti, giovani, ci sono temi che possono interessare tutti.

AB E poi non è un film così difficile da doversi scervellare per capirlo. Ovviamente ha diversi livelli. Alcuni ci possono vedere alcune cose, altri no. Ma il film non è difficile, in un certo senso è molto popolare.

NG. Per bambini. (ride, ridono)

4. Il regista vi ha richiesto delle modifiche alla sceneggiatura? Quali in particolare?

AD Alejandro è parte integrante del processo di scrittura, abbiamo fatto le modifiche tutti insieme. Comunque sì. Per come il film è girato, ci volevano dialoghi ininterrotti. Nelle parti in cui il tempo e il ritmo dovevano essere adattati, abbiamo dovuto riscrivere, c’è voluto parecchio tempo per trovare la giusta misura.

NG Finita la sceneggiatura, quando Alejandro ha cominciato a lavorare sui movimenti di macchina, sulla coreografia, abbiamo dovuto riscrivere alcune cose, per adattarle al tempo della macchina da presa.

AB Non ci sarebbe stato montaggio, per cui, a volte bisognava essere più veloci, più corti.

AD Non si poteva lasciare silenzi.

NG Aveva bisogno di una sceneggiatura molto precisa.

5. Quindi, avete dovuto riscrivere durante le riprese?

AD No, abbiamo scritto prima, ma adattato costantemente, perché Alejandro e Chivo (Emmanuel Lubezki) avevano creato una coreografia e a volte serviva un dialogo più legato, a volte più staccato. Abbiamo dovuto adattare la sceneggiatura, ma la struttura della sceneggiatura esisteva già.

6. Eravate presenti sul set?

AD Dovevamo stare sul set per la ragione che abbiamo detto prima. A volte, bisognava fare adattamenti al momento. sì, ognuno di noi ha passato un po’ di tempo sul set.

7. I film di Iñárritu sono in genere cupi, drammatici. Birdman è davvero una commedia?

NG Abbiamo provato a scrivere una commedia, ma abbiamo fallito (ride)

AD Alejandro aveva in mente di fare una commedia nera. Abbiamo sperimentato varie forme di commedia. Era molto esplicita nella prima stesura, poi è diventata man mano più sottile, adesso è una specie di commedia drammatica. Non c’è un tono preciso, quando vedrete il film, capirete. Il tono è molto strano, si può andare dalla risata al pathos molto velocemente.

NG Ogni passo è stato una scoperta, un grosso interrogativo da risolvere.

AB Anche l’interpretazione degli attori ha cambiato il tono. A volte l’attore ha provato battute che non erano scritte. Altre volte ha recitato le battute in modo più preciso.

AD Nel suo DNA è sempre stata una commedia nera. L’intenzione era quella di fare un po’ di satira, una commedia di personaggi, che ci permettesse di trovare l’emozione nel terzo atto, ma abbiamo sempre voluto che fosse una commedia.

8. Writers Guild Italia è nata per proteggere e valorizzare il ruolo degli sceneggiatori nel nostro paese. Qual è lo status dello sceneggiatore in USA e Argentina?

NG Non so, in Argentina… (Armando lo interrompe)

AB Penso che a volte, quando esce un film, danno più visibilità agli attori o al regista. Siamo usati più come strumenti per vendere, non in base a quello che è davvero importante. Perché in effetti la storia sarebbe la cosa più importante.

NG Lo sceneggiatore in Argentina è molto rispettato, ma ovviamente nel contesto di un festival come questo, lo sceneggiatore è sempre una figura oscura nell’angolo.

AD Non è molto diverso da Hollywood. Si fa la propria parte all’inizio del processo e poi, gli sceneggiatori non sono adatti a stare davanti alla telecamera. Neanche ora (ridono).

9. Per voi, è importante che esista un’associazione come la Writers Guild?

AD Certo. È importantissima. È importante avere gli agenti, la Writers Guild o nel caso del teatro la Dramatists Guild. è molto importante, perché c’è chi se ne approfitta e bisogna tutelarsi. Perché lo sceneggiatore è dietro le quinte. Un attore può usare la sua popolarità nella contrattazione, mentre uno sceneggiatore può essere sfruttato facilmente. Quindi penso che un sindacato sia molto importante.

AB I film prodotti a Hollywood vengono distribuiti in così tanti paesi, sono sfruttati in tantissimi modi, perciò è importante essere tutelati. Forse per un piccolo film in Argentina, non ci sono così tanti proventi da spartire, o battaglie da combattere per avere il proprio nome da qualche parte, ma per un film più grande, ci sono così tante clausole nel contratto, che diventa fondamentale avere qualcuno che ti tutela.

10. Alexander, Armando, Nicolàs, grazie! È stato un piacere conoscervi.

AD Grazie a voi, Writers Guild Italia. Buona fortuna!

L’intervista è a cura di David Bellini che ha inseguito gli sceneggiatori per un mese e preparato le domande
e di Marco Marchionni che è andato a Venezia, ha intervistato, ripreso, montato e tradotto in italiano