Io sono tempesta
SOGGETTO E SCENEGGIATURA DI Daniele Luchetti, Sandro Petraglia e Giulia Calenda
Numa Tempesta di pomposo non ha solo il nome: è un affabile faccendiere anaffettivo e un manipolatore impenitente; gestisce fondi miliardari e si gode la piscina sulla terrazza del suo sfarzoso hotel dove vive solo. Unico neo, il rapporto turbolento col padre che lo rende insonne. Una vecchia condanna per frode fiscale costringe improvvisamente Tempesta ad accettare un accordo: per non finire in prigione deve prestare un anno di servizio in un centro d’accoglienza. Si ritrova quindi a pulire le latrine e assistere un gruppetto di ultimi, tenuti peraltro a fare rapporto sulla sua condotta. Qui conosce Bruno, che con la crisi ha perduto tutto tranne il figlio, e pare che un’amicizia salvifica sia nata… In fondo il paperone senza scrupoli non è tanto dissimile dai bisognosi che non sono immuni da arrivismo, guitteria morale, corruttibilità, sottomissione a mammona e altre italiche pecche radicate: l’unica differenza tra Bruno e Tempesta è che non hanno avuto le stesse occasioni. Ma se ai senzatetto si prospetta un’occasione di riscatto cosa sarà dei loro valori, affetti, dignità?
Tipologia
Lungometraggio, tragicommedia (97′)