Italia

FOCUS SERIES 1

L’evento Francia/Italia alla Casa del Cinema di Roma

Il 10 e 11 dicembre 2014, si è tenuto a Roma il Focus Series, France-Italia, seconda edizione di un evento dedicato all’approfondimento delle nuove tendenze della fiction televisiva dei due Paesi. L’iniziativa è stata promossa dall’Ambasciata francese e realizzata dall’Institut Francais Italia in collaborazione con TVFI, Commission du Film d’Ile de France, APT. WGI ne racconta i risultati in due passi: ecco il primo che tratta di co-produzioni.

Nelle diverse tavole rotonde organizzate all’interno del secondo Focus Series, è ritornato spesso il tema delle co-produzioni.

Vi presentiamo un sunto delle diverse posizioni.

Xavier Gouyou Beauchamps, presidente di TV France International e Vice-Presidente di Eurovisioni, dichiara che il Centro Nazionale del Cinema francese è in piena attività riguardo allo stanziamento di finanziamenti a produttori indipendenti, e sostiene la distribuzione e l’esportazione di prodotti televisivi. Un loro obiettivo è, inoltre, incrementare la coproduzione tra Italia e Francia, ovviamente a condizione che il contesto sia transnazionale.

Trasnazionale: ricorre spesso questo termine, nella sala De Luxe della Casa del Cinema, dove si è tenuto il convegno. Dona il senso di un’apertura culturale , di un allargamento di dinamiche riconoscibili ovunque, di un tentativo di comunicazione che vada un tantino oltre il nostro ombelico, per intendersi. I fondi francesi ci sono, dunque.

Come spiega chiaramente anche Valerie Bisiaux, responsabile fiction della CNC dove si occupa del sostegno all’industria televisiva e cinematografica: i proventi derivanti da una tassa imposta dallo Stato sia ai network sia alle società telefoniche costituisce un fondo per il finanziamento di prodotti cinematografici e televisivi. Una parte è destinata alla coproduzione. Il finanziamento copre il 30% del budget a patto che il 50% del prodotto sia girato in Francia. Questo è diretto sia ai produttori sia agli autori. Oltre a distribuire denaro la CNC prevede anche un settore preposto a vigilare sulle spese per garantire che la distribuzione dei fondi sia equa e controllata.

La Commissione Film Ile de France, come sostiene il suo direttore Olivier René Veillon, ha stanziato circa 15 milioni riuscendo a girare, a Versailles, 30 film e 15 fiction in un anno. L’obiettivo è valorizzare il castello adibendolo a location così come fanno gli inglesi con il British Museum. La Commissione Ile de France ha fatto un accordo con la Regione Lazio per coproduzioni tra i due Paesi.

E l’Italia? Un segnale positivo arriva da Mariella Troccoli, dirigente del Servizio Produzioni del Mibact. Da sempre L’Italia ha eletto la Francia come partner privilegiato per la coproduzione e da quest’anno, con il tax credit, il Ministero dei Beni Culturali apre a finanziamenti anche per la fiction televisiva oltre che per il cinema. Il fondo di sostegno stanziato verrà elargito soprattutto a progetti di rilevanza culturale e verranno privilegiati produttori e autori in grado di rappresentare nel miglior modo la cultura dei due Paesi in questione, questi avranno così una corsia preferenziale nell’attribuzione di incentivi. Già quest’anno sono state realizzate 14 fiction italiane e 14 francesi, una per tutte: Bianco, ambientata sul monte Bianco, appunto, nulla di più simbolicamente comune. Sul sito del Ministero, comunque, si può trovare l’elenco dei progetti e delle case di produzione già coinvolti nel programma.

Insomma, se l’elenco degli intenti ha fatto nascere tra il pubblico qualche speranza di poter superare uno stallo produttivo, l’intervento del rappresentante di Mediaset ha gettato acqua sul fuoco. Giovanni Altieri, con parole che sembravano dal sen fuggite, ha chiarito che in sostanza Mediaset produce fiction solo per Canale 5, il pubblico di riferimento è di nicchia, quindi i loro prodotti sono difficilmente esportabili. Per quello che riguarda la coproduzione, industrialmente parlando, “rischia” di essere antieconomica. Invece di investire, in fondo, è più conveniente vedere come funziona una fiction all’estero e poi, eventualmente, comprarla “al mercato” in un secondo momento a prezzi ridotti. Di fronte allo sconcerto degli intervenuti, non manifestato ma latante, il direttore Business Affaire di Mediaset ha tentato di recuperare con una fiduciosa dichiarazione di intenti ma, intanto, la frittata era fatta.

Luca Milano, vice-direttore di Rai Fiction, ha illustrato come questo scambio tra i due Paesi c’è stato, sono stati importati diversi format e altrettanti sono stati esportati e la Rai seguiterà ad andare in questo senso.

Silvia Longo

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