Un po’ di storia
I primi contratti per produzioni italiane Netflix risalgono al 2018/19. Erano contratti in doppia colonna, italiana e inglese, con allegate varie pagine di “termini standard”, che il produttore doveva adottare assieme a linee guida che nessun autore riusciva mai a conoscere, e che venivano continuamente evocate per non aderire alle varie richieste degli autori. Quei contratti erano totalmente a vantaggio delle produzioni e non c’era che un minimo spazio per provare a migliorare la posizione degli autori.
A poco a poco i produttori hanno potuto utilizzare i loro modelli contrattuali, ma se cambiava la forma, poco cambiava la sostanza per gli autori, al punto che nel 2021, con una levata di scudi da parte delle associazioni di categoria (di autori e attori) e con l’adesione delle più importanti agenzie e studi legali, si decideva di provare a porre un limite a questa situazione, con particolare riferimento a una serie di clausole che i produttori continuavano a imporre, sempre evocando le linee guida Netflix – note solo a loro – tra cui quella di attribuirsi il diritto, esercitabile a loro discrezione, di affidare o meno ai creatori la scrittura delle stagioni successive senza che i creatori potessero fare altro se non accettare la decisione, negativa o positiva che fosse.
Vennero quindi incaricati Valentina Conti e Roberto Minutillo Turtur di avviare direttamente con Netflix una negoziazione per porre fine a questa situazione, e ottenendo alcuni primi importanti risultati (come la “first opportunity”, che contrastava la prassi di cui sopra).
Da allora, pur con la presenza di maggiori tutele, la prassi contrattuale e le cases histories continuavano a segnalare varie criticità su alcuni aspetti, e a quel punto 100autori e WGI, partendo da casistiche precise (esattamente come intendono fare adesso anche per i Principi Condivisi e la loro applicazione pratica), hanno deciso di farsi carico di un nuovo tentativo di miglioramento, questa volta ancora più incisivo e più largo, ottenendo la lettura delle Linee Guida preesistenti e ancora conosciute solo dai produttori, e ponendosi direttamente come interlocutori di Netflix per aprire un tavolo di discussione volto a cercare di definire dei principi condivisi che eliminassero zone d’ombra.
L’esito di questo tavolo di discussione, confronto e trattativa sono i Principi Condivisi. È importante notare quindi che quanto ottenuto, come detto sempre in fieri e ancora migliorabile, è stato possibile solo grazie al ruolo e al lavoro di 100autori e WGI, unici interlocutori con cui Netflix ha ritenuto di aprire un vero e fattivo confronto.
Il tavolo aperto con Netflix dagli autori italiani, inoltre, e i Principi ottenuti, hanno suscitato grande interesse da parte delle associazioni “consorelle” europee, che ci hanno comunicato il loro apprezzamento: siamo i primi in Europa ad aver aperto un dialogo con un vero e proprio colosso industriale, e speriamo di poter essere d’esempio perché diventi una prassi diffusa.