No script No film
La campagna di Writers Guild Italia per il riconoscimento della professionalità di chi scrive per cinema e tv
WGI – Writers Guild Italia prosegue la sua battaglia per far uscire dall’anonimato il lavoro degli sceneggiatori; media grandi e piccoli, uffici stampa, festival, produzioni, giornalisti, addetti ai lavori troppo spesso dimenticano di dire al pubblico chi ha scritto le storie proiettate su uno schermo, trasmesse in tv o fruibili tramite pc.
La campagna ‘social’ che abbiamo lanciato in queste settimane – “No script, no film” (che diventa un hashtag #noscriptnofilm, insieme a #noscriptnoshow e #noscritpnoseries) – riprende lo stesso concetto che lanciammo un anno e mezzo fa con lo slogan “Non siamo lavoratori invisibili” e poi ancora con l’hashtag #nonsiscrivonodasoli.
Anche in questo caso abbiamo voluto mettere in luce che dietro ogni serie tv, ogni film, ogni prodotto audiovisivo, c’è un lavoro decisivo di scrittura, un’attività autoriale che richiede tempo, competenze, risorse, cultura, ricerche.
Il silenzio che circonda gli sceneggiatori, inoltre, in diversi casi alimenta forme di opacità nei rapporti di lavoro; per questo, fra l’altro, abbiamo proposto alle diverse categorie coinvolte – sceneggiatori, agenti, produttori – l’adozione di un contratto tipo di carattere generale, senza eccessivi dettagli, nel quale siano però indicate le condizioni per la cessione dei diritti relativi allo sfruttamento economico dell’opera e il rispetto dei tempi di pagamento.
“L’iniziativa ‘Noscript Nofilm’ parte da lontano: la visibilità degli sceneggiatori in Italia è sempre stata un problema” spiega Giorgio Glaviano, presidente di Writers Guild Italia.
“Sono anni che combattiamo per dare ai nostri soci l’importanza che meritano – prosegue Glaviano – ecco perché li intervistiamo ogni volta che firmano un prodotto che va in onda e che abbiamo rilanciato il loro lavoro e i loro successi non solo sul nostro sito, ma attraverso le stories su Instagram, Facebook e Twitter. Eppure ci siamo resi conto che non bastava e che serviva una scossa, un momento in cui lo ‘screenwriter’s pride’ venisse fuori in tutta la sua baldanza”. In questo senso è importante sottolineare che “la nostra campagna ha raccolto adesioni molto ampie, un fatto che ci ha dato un’ulteriore spinta per moltiplicare i nostri sforzi e avviare delle mini assemblee (purtroppo via videochat causa Covid) in cui poter discutere con tutta la nostra base e poter raccogliere le istanze che emergono. Non solo, dopo questa campagna ne abbiamo in progetto altre che il cui intento è quello di rompere la corazza apparentemente inscalfibile di chi crede che i film e le serie… si scrivano da soli”.
Il board WGI