La Writers Guild Italia è nata con il preciso intento di valorizzare e di far rispettare, sotto ogni aspetto, il lavoro professionale degli sceneggiatori e quindi anche la loro immagine pubblica. La sezione SCRITTO DA, sotto l’egida di WRITTEN BY, la prestigiosa rivista della WGAwest, raccoglie e diffonde la voce degli sceneggiatori italiani, per tentare di supplire alla grande disattenzione con cui gli scrittori vengono penalizzati dalle comunicazioni dei festival e dagli organi di informazione. |
SCRITTORI A VENEZIA
Writers Guild Italia (WGI) incontra gli sceneggiatori italiani presenti con le loro opere alla 70° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (28 agosto-7 settembre 2013)I NOSTRI AUGURI
Lettera del presidente della WGI ad Alberto Barbera, direttore della 70° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
Caro Direttore,
la Writers Guild Italia è stata fondata appena un mese fa, una realtà nuova, per certi versi rivoluzionaria nel panorama delle associazioni di categoria nel nostro Paese.
A nome di tutti gli sceneggiatori che ne fanno già parte, Le porgo i più sinceri auguri in occasione dell’apertura della 70° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Come può leggere sul nostro Manifesto, la nostra Guild come le equivalenti organizzazioni anglosassoni ed europee, pone al centro della propria proposta la tutela dei diritti e la valorizzazione della figura dello sceneggiatore. Individuando nella cultura della professione e nell’affermazione di elementari principi di tutela contrattuale, gli elementi basilari per definirsi categoria. E per far sì che una categoria che è alla base del processo creativo di qualunque opera audiovisiva possa, anche nel nostro Paese, esprimere talenti ed idee in grado di confrontarsi sempre più efficacemente col resto del mondo.
Auspicio, quest’ultimo, che intravedo in una sua recente intervista all’Huffington Post, rilasciata all’amico e collega Andrea Purgatori.
“…quello che abbiamo visto di italiano era un po’ tutto all’insegna del vorrei ma non posso. Anche film molto attesi si sono rivelati inferiori alle aspettative. Con difetti di sceneggiatura clamorosi, oppure con un montaggio che non funzionava.”
Nessuno di noi ha ancora visto i film che verranno presentati a Venezia, ma ben conoscendo le difficoltà in cui si dibattono il cinema e la televisione italiana, come non essere d’accordo sulla “cura” che lei propone?
“E’ evidente che se questi film avessero avuto un po’ più di tempo, di soldi, di lavoro sulla sceneggiatura sarebbero stati migliori, mentre sono molto raffazzonati, tirati via, montati in fretta, girati ancora più in fretta.”
Per quanto attiene alla qualità della scrittura, anche la WGI è naturalmente convinta, che i tutti i film potrebbero essere migliori se scritti meglio. Quindi che lo scrittore deve essere messo nelle condizioni migliori per scrivere al suo meglio. Permettendogli di svolgere a pieno il suo ruolo di autore, in un contesto dove siano garantite senza distinzioni la sua autonomia espressiva quanto la certezza e la regolarità dei pagamenti. Collocandolo nel ruolo che gli spetta, in quanto parte fondante del processo creativo, e dandogli conseguentemente pari visibilità nelle manifestazioni pubbliche.
E’ su quest’ultimo aspetto che mi rivolgo a Lei, confidando nella sensibilità che ha mostrato di avere nei confronti della scrittura cinematografica, per segnalarLe quanto salta immediatamente agli occhi, consultando il sito della 70° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Nonostante la nostra legislazione riconosca come autori titolati di diritto sull’opera sia il regista che lo sceneggiatore, sul sito non c’è traccia del nome di uno sceneggiatore. Non nell’ elenco dei film all’interno delle diverse sezioni, nel calendario delle proiezioni, e nemmeno all’interno delle schede informative dove sono indicati la sinossi, il cast, la durata del film, le note del regista.
Sconcertante, no? Se n’era accorto? A dire il vero, se ha tempo di gettare uno sguardo alla ricerca pubblicata nel 2012 dalle Associazioni Internazionali degli sceneggiatori si renderà conto che la Mostra di Venezia è in ottima compagnia, almeno in Europa, quanto ad ignorare il contributo degli sceneggiatori, italiani e non, nella riuscita di un film.
Rompere con questa consuetudine, dare visibilità alla scrittura, riconoscere agli sceneggiatori occasioni di confronto con il pubblico, oltre ad essere giusto, sarebbe il segno di una richiesta forte di qualità del prodotto. Sollecitando un maggior impegno da parte di tutti – produttori in testa – perché quella maggiore cura che auspicava, si concretizzi permettendo al talento degli scrittori di esprimersi in un contesto garantito, finalmente competitivo, e dandogli la possibilità di fornire al meglio il loro prezioso contributo all’opera cinematografica.
Ecco perché, caro Direttore, ci piacerebbe che nelle conferenze stampa della 70° Mostra del Cinema di Venezia, gli sceneggiatori fossero tutti presenti (e parlanti) accanto al regista, agli interpreti e ai delegati della produzione. Che i loro nomi venissero citati nei comunicati stampa. Che i loro passi calpestassero il red carpet accanto a registi e interpreti. Che esistessero, insomma, visto che esiste una loro opera. Il nostro auspicio è che il prossimo anno la Mostra possa permettersi di sostenere le spese per ospitarli tutti, insieme ai loro film, e che il premio alla Migliore Sceneggiatura possa ambire al rango di Leone.
Nell’attesa, nello spirito della nostra Guild, che non ama chiedere e preferisce agire secondo il principio dell’autodeterminazione, abbiamo cercato di supplire alla carenza d’informazione, dando voce sul nostro sito agli sceneggiatori italiani presenti alla Mostra.
A partire da domani, troverà le interviste su www.writersguilditalia.it, in ordine di pubblicazione, a Giorgio Vasta, Caterina Serra, Francesco Cenni, Luca Giordano, Gino Clemente, Pier Paolo Piciarelli, Davide Lantieri e Marco Pettenello. Sarà nostra cura comunicare, giorno per giorno, all’ufficio stampa della Mostra i diversi contenuti.
Abbiamo pensato di aggiungere una sintesi in inglese perché anche la stampa estera possa utilizzarle, nel principio dei Creative Commons, col semplice obbligo di citare la fonte.
Certo che farà quanto possibile per rilanciare quest’iniziativa, rinnovo a Lei e alla Mostra gli auguri di successo in termini di qualità e di numeri.
Carlo Mazzotta
Roma, 28 agosto 2013