Nato a Faenza grazie a una temporanea tregua tra i miei genitori, da piccolo volevo pilotare il Grande Mazinga o al limite fare la guardia forestale.
E invece: rimandato a settembre in ragioneria, co-fondatore del trimestrale letterario Bhodinskj, bracciante agricolo, laureato a Forlì, operaio alla catena di montaggio, cronista di un quotidiano locale, fanatico di informatica e beach volley, facchino d’albergo e ghost writer di serie Z.
Dopo le esperienze di product manager in Romagna e di copywriter a Milano, approdo nel 2003 a Roma, dove insegno sceneggiatura a Cinecittà e cambio casa ogni due o tre anni.
Cresciuto a pane, fantascienza e horror, negli ultimi anni scrivo tutt’altro – per esempio la comedy L’utero al dilettevole (vincitrice del 48H Film Festival nel 2009), il melò Il paese delle piccole piogge (in onda su Rai Uno nell’autunno 2012) e il lungometraggio sull’immigrazione clandestina Carta bianca (che s’aggiudica il premio per la distribuzione al Rome Independent Film Festival nel 2013 ed esce nelle sale italiane nell’estate 2014).
Dalla fine degli anni Novanta, oltre alla penna uso anche la matita, producendo mediamente un disegno al giorno, tutti i giorni. Avevo giurato di non esporre quadri fino a quarant’anni e ho mantenuto la promessa. Disegnare in un certo senso mi ha salvato la vita.
Ora, nei ritagli di tempo, salvo il pianeta Terra nei variopinti panni di Super Zauli.